Mademoiselle Pavlova
Nascere povera e raggiungere il cielo, fino a diventare una stella. Cambiare il modo di danzare con quell’urgenza di raccontare le favole in punta di piedi, con leggerezza, fino al punto di far diventare la sua vita, una favola.
Anna Pavlova, come il suo “Cigno” muore lasciando un palco vuoto. Quella sera il balletto va in scena senza ballerina, solo un faro che, a tempo di musica, danza come avrebbe dovuto volteggiare lei.
Un pasticcere australiano, che se ne innamorò perdutamente, volle dedicare all’étoile un dolce che ne rappresentasse la grazia, che avesse la dolcezza dei suoi inchini, che ricordasse la morbidezza dei suoi arabesque.
Nacque così, da un amore nascosto in una cucina, un abbraccio di sapori e consistenze divino: meringa, panna e frutta acidula. Enchanteur.
La Pavlova
20 Gennaio 2012Ingredienti
- 100 g zucchero a velo
- 100 g zucchero semolato
- 100 g albumi
- 1 cucchiaino aceto di mele o di lamponi o un aceto molto leggero
- 1 cucchiaino maizena
Per farcire e decorare
- 250 g panna montata (500 grammi per una torta grande)
- q.b. frutti di bosco freschissimi o altra frutta acidula come fragole o kiwi
Procedimento
- Miscela gli zuccheri e la maizena.
- Sbatti gli albumi e, quando cominciano a fare la schiuma, aggiungi l’aceto. Incorpora, poi, un cucchiaio alla volta, circa 2 terzi di zucchero.
- Monta a lungo, a neve fermissima (circa 12-13 minuti con la planetaria, di più con le fruste a mano) fin quando la meringa forma dei picchi solidi.
- Intanto accendi il forno a 100℃.
- Incorpora a mano, con una spatola, il resto dello zucchero, con un movimento dal basso verso l’alto, facendo attenzione a non smontare la meringa.
- Metti il composto in una sac a poche e spremilo a piccoli ciuffi su una teglia rivestita di carta da forno, poi, col dorso di un cucchiaio bagnato (tieni a portata di mano una ciotolina d’acqua), modella una piccola cavità che possa accogliere, poi, la panna e la frutta (per una torta grande, versa tutto il composto di meringa sulla teglia e, sempre aiutandoti con un cucchiaio bagnato, modella un contenitore. Non è necessario che sia perfetto, la pavlova è bella soprattutto se irregolare).
- Inforna ed attendi 10 minuti, dopodiché abbassa il forno a 90℃ e lascia cuocere per circa 1 ora e mezza (3 ore nel caso di una torta grande).
- Conserva le meringhe cotte ben chiuse ermeticamente in un sacchetto, fino al momento di utilizzarle (si possono preparare anche giorni prima, a patto di non fargli prendere aria durante la conservazione).
- Al momento di preparare il dolce, monta la panna e, con l’aiuto di una sac a poche, spremine un po’ su ogni piccola meringa, poi decorare con la frutta fresca.
- (Per una torta grande, dopo aver montato la panna, versarla tutta all’interno del contenitore di meringa, decora con abbondantissima frutta fresca e spolverizzare di zucchero a velo).
Note
- La pavlova, va assemblata solo poco prima di essere servita, per preservare la croccantezza della meringa.
- A differenza delle classiche meringhe, quelle per la pavlova devono rimanere più morbide (ma non collose) al cuore, per questo l’aggiunta di aceto e maizena.
- Soprattutto nel caso di una unica torta grande, consiglio veramente di abbondare con la decorazione di frutta.
- Al taglio, la fetta si scomporrà sul piattino, è normale ed è il bello di questo dolce.
- L’abbraccio di questi sapori si presta anche a versioni destrutturate, come dei bicchierini da comporre con strati alternati di meringa sbriciolata, di panna e di frutta.
9 Comments
bruna
20 Gennaio 2012 at 12:49 pm
E' bellissima Marina!!! Sia la pavlova che la foto! Bravissima!!
Pamirilla
20 Gennaio 2012 at 2:50 pm
Ah….la tua grazia che incanta…..!
Kucina di Kiara
20 Gennaio 2012 at 3:57 pm
Ciao MArina…che bello il tuo post! Non conoscevo la storia sulla pavlola, sul pasticcere australiano intendo…beh, i tuoi dolci sono eleganti come una danza del cigno! Complimenti!
Anonimo
20 Gennaio 2012 at 4:02 pm
Proprio Bellini, Marina!! Peró vedo che anche da te c'è carenza di lamponi!!! Qua non li trovo mai!!
Graziella
Natascia
20 Gennaio 2012 at 10:18 pm
Che finezza come hai presentato questo dolce. Non ho mai fatto la Pavlova ma la proverò molto presto. Non avevo mai visto la versione bocconcino penso sia la più comoda. Qua' a Fusignano al Conad i lamponi abbondano, ne ho comprato due cestini proprio oggi.
Spery
22 Gennaio 2012 at 7:03 pm
incantevoli bocconcini! Bravissima!
spery di "babà che bontà"
Giuliana
22 Gennaio 2012 at 11:29 pm
sono bellissime (quanto mi piace il cut out in fotografia!) e tu sei sempre più brava cara Marina…
la Pavlova poi è una delle mie bestie nere….
Marina
23 Gennaio 2012 at 7:37 am
Bruna e Giuliana: grazie maestre <3
Pamirilla: e tu di grazia te ne intendi..
Kiara e Spery: grazie anche a voi
Graziella: li trovi pochi due lamponi per ogni micropavlova? 🙂
Natascia: la versione mignon è davvero comoda da mangiare ed è anche parecchio scenografica su un tavolo da buffet.
Claudia
28 Gennaio 2012 at 9:05 pm
Bellissime! Le proverò sicuramente. Tra poco è il compleanno del mio bimbo, inserirò tra le varie preparazioni anche qs! (speriamo bene…)
Ciao