Torta di pesche

Non amo particolarmente l’estate. Il caldo, l’umidità, le zanzare. Non mi attrae nemmeno il mare. D’estate.
Io mi definirei più una.. ragazza autunnale, colorata di arancio e marrone e profumata di uva e castagne. Adoro le fresche serate settembrine, quando è piacevole mettersi una maglia a maniche lunghe e prepararsi una tisana dopo cena.

C’è una cosa, però, che riconosco come grande pregio alla stagione estiva: l’abbondanza di frutta profumata, colorata, dolce, succosa.
Ciliegie, pesche, albicocche, susine, sono regali preziosi che la natura ha creato probabilmente per rendere sopportabili le giornate di afa.
Io ho la fortuna di vivere in campagna e di essere circondata di alberi da frutto, così, se ho voglia di una pesca, faccio venti passi e la vado a staccare dall’albero.
Consiglio, a chi non l’ha mai provato, di raccogliere una pesca alle 7 di sera, quando ha ricevuto tutto il sole della giornata, di sedersi per terra e mangiarla subito, almeno una volta nella vita.


      Torta di pesche
  • 150 grammi di farina
  • 100 grammi di burro morbido
  • 100 grammi di zucchero semolato
  • 3 uova
  • 3 cucchiaini rasi di lievito
  • 1 pizzico di sale
  • 3 pesche
  • Succo di mezzo limone
  • Zucchero di canna qb

  1. Sbucciare le pesche e tagliarle a pezzi piuttosto grossi (io da ogni pesca ho ricavato 12 spicchi e ho diviso ogni spicchio in 3 parti), metterle in una ciotola e irrorarle con succo di limone.
  2. Lavorare il burro con lo zucchero semolato e il sale, aggiungere, una ad una, le uova e, infine, la farina setacciata col lievito.
  3. Incorporare con delicatezza le pesche, aiutandosi con una spatola o un cucchiaio di legno.
  4. Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata, cospargere la superficie con zucchero di canna e infornare a 180 gradi per 30-35 minuti (verificare la cottura con lo stecchino, tenendo presente che le pesche mantengono l’interno umido, ed è normale).
  5. Se dopo 20-25 minuti la superficie tendesse ad in scurirsi troppo, coprirla con un foglio di carta stagnola.
  6. Sfornare, lasciar riposare per 10 minuti e poi togliere la torta dalla tortiera.
  7. Far raffreddare su una gratella.

    Io ho utilizzato il simpatico stampo “Fettexfette” di Guardini


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Appunti

Questo dolce nasce come torta di mele, ma a mio avviso ha trovato la sua identità migliore proprio con le pesche. Credo, a questo punto, non disdegnerebbe nemmeno delle belle albicocche mature. Ma forse anche delle prugne aromatiche ci starebbero benone. E chissà che non si trovino a loro agio anche delle succose pere, quando sarà il momento. Insomma, penso proprio che questa base accolga a braccia aperte qualsiasi tipo di frutta.

Lo zucchero di canna sulla superficie, crea una crosticina interessante, ma non è necessario comprarlo appositamente se non se ne ha in casa! Va benissimo dello zucchero semolato. O anche niente. La classica spolverata di zucchero a velo finale sarà sufficiente a farne una torta invitante per gli occhi.

Avendo, in questa occasione, utilizzato uno stampo per monoporzioni, posso dire che diventa interessante anche l'idea di trasformare questa torta in muffin. Naturalmente, più piccoli saranno i contenitori, più diminuirà il tempo di cottura. Quello che ho indicato è riferito ad una torta cotta in una teglia da 24 cm.

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