In Romagna la ciambella è un simbolo. Di tradizione, di civiltà contadina, di Pasqua, di festa. Non c’è festa paesana o convivio che non termini con un po’ di ciambella (zambèla) da bagnare nel vino. Non c’è Pasqua senza una pagnotta di ciambella da bagnare nel latte a colazione (con le uova sode, ma questa è un’altra storia che vi racconterò).
Questa è per me la ciambella del ricordo di mia nonna.
Qui non servono attrezzi moderni, basta infilare un grembiule, rimboccarsi le maniche e affondare le mani nella farina.
Psst.. QUI c'è il video della ricetta!
La ciambella romagnola
350 grammi di farina
90 grammi di burro
130 grammi di zucchero
2 uova
3 cucchiaini di lievito (12 grammi)
1 bustina di vanillina (i puristi leggano estratto di vaniglia)
3 cucchiai di anice (facoltativi o sostituibili con scorza grattugiata di mezzo limone)
Latte q.b.
Granella di zucchero o zucchero semolato o codette colorate per la superficie.
Fondere il burro.
Mettere in una capace ciotola la farina, il lievito, la vanillina e mescolare per bene.
Fare al centro un cratere, mettervi lo zucchero con le uova e mescolare con le mani.
Incorporare (sempre a mano) a poco a poco anche la farina circostante aggiungendo il burro fuso.
Aggiungere l'anice (o la scorza di limone).
A questo punto l'impasto deve risultare piuttosto duro. Aggiungere a poco a poco un pò di latte, per ammorbidirlo ma facendo attenzione ad ottenere un composto di una consistenza tale che in cottura mantenga la forma che gli verrà data.
Pulirsi bene la mani dall'impasto e poi disporlo sulla teglia con carta da forno, diviso in due parti distanziate tra loro.
Con le mani bagnate dare la forma di due filoncini ovali (diciamo che la larghezza dovrebbe essere circa metà della lunghezza) e decorare con granella di zucchero o codette colorate, oppure semplicemente con dello zucchero semolato.
Infornare a 160 gradi per 30-35 minuti.
Una volta sfornata la ciambella, lasciarla raffreddare bene, poi metterla conservarla chiusa in un sacchetto di carta o di plastica.
L'ideale sarebbe lasciarla riposare un giorno prima di mangiarla. E' il classico dolce da preparare per la colazione del giorno dopo.
E' meravigliosa bagnata nel latte, nel tè, nel vino bianco dolce (quello non a colazione magari..).
ahahah quando si dice non tutte le ciambelle escono col buco.....beh che dire una delizia!
RispondiEliminaChe bello il tuo blog. Dopo aver letto la tua richiesta su facebook sono immediatamente venuta ad incrementare il numero dei lettori fissi. Complimenti per questa bellissima ricetta. Se vuoi passa anche da me, sarai la benvenuta. Ora mi faccio un giro tra le tue ricette, ciao
RispondiEliminaM.G.
Ottimo aspetto!
RispondiEliminaQua a Modena si chiama bensone e si fa sia liscio che ripieno di marmellata, tipicamente di prugna o di amarene.
Ciao!
Tlaz
Se ti fa piacere vieni a ritirare un premio cara rezdora!!!!
RispondiElimina...sfondi una porta aperta perché io di attrezzi "infernali" ne ho ben pochi (e mica sempre ne sono felice eh :-) ) amo le ricette delle nonne, il cui unico ingrediente "certo" è la saggezza, l'esperienza... questa tua ciambella mi incuriosisce molto e mi piace, è di una semplicità che innamora. felice di aver trovato il tuo blog!
RispondiEliminaHo scoperto il tuo blog cercando la ricetta dell angele cake... E ho trovato un luogo magico, delicato e curatissimo. Complimenti mi piace davvero moltissimo. Un bacio Fabiana
RispondiEliminaP. S. Proveró presto la tua ricetta
grazie,avevo una ricetta x la ciambella con la lievitazione e così non la facevo mai, ora provo con la tua. Ciao.
RispondiEliminail mio non e' un commento ma una richiesta di aiuto , ho seguito la ricetta ma non e' venuta bene la pasta e' troppo densa e non assorbe bene ne il vino ne altri liquidi , ho usato il lievito per dolci 1 bustina poi tutto uguale , dove posso avere sbagliato
RispondiEliminaGrazie per un eventuale aiuto
aldo
Aldo, vediamo se posso aiutarti.
RispondiEliminaIntanto ci deve essere stato certamente qualcosa che non è andato per il verso giusto perchè questo è l'impasto che beve i liquidi per eccellenza, quindi l'ideale da pucciare nel vino o nel latte o nel tè.
Se hai seguito le dosi indicate, prima di aggiungere il latte, dovresti trovarti con un impasto piuttosto consistente, quasi plasmabile. Il latte serve proprio ad ammorbidirlo. E' difficile dirti quanto metterne, perchè dipende dall'assorbimento della farina che usi o dalla grandezza delle uova, indicativamente potrei dirti di metterne circa due o tre dita di un bicchiere.
Una cosa molto molto importante per la buona riuscita della ciambella romagnola, è non impastare troppo. Usa le mani e non le fruste elettriche e impasta il tempo necessario ad avere un composto omogeneo, io impasto circa 3 minuti in tutto (è un tempo indicativo eh, non stare lì con l'orologio..).
La giusta consostenza la valuti solo con l'esperienza, ma ti assicuro che, una volta prese le misure, questa ciambella non ha rivali.
Fammi sapere se ci riprovi e se hai bisogno di altri chiarimenti chiedimi pure.
Ciao Marina
RispondiEliminaTi ringrazio per l'aiuto , io non sono bravo in cucina . ho iniziato a cucinare 6 anni fa quando mi sono trasferito in Malesia e mi piace fare piatti italiani che non posso trovare qui e faccio anche torte che mi vengono abbastanza bene ma la ciambella prima di questa ricetta ne ho provate altre due che ho buttato ,in questa ho usato due uova ( nelle altre ricette erano 3 )e 110 g. di burro , 500g. di farina 00 ma l'impasto e' molto morbido e aggiungo solo pochissimo latte , quasi niente , l'unica cosa che ho impastato a mano per circa 10 m. perche era molto soffice e si attaccava
La ciambelle e' una delle molte cose che mi mancano
Un saluto
Aldo
Aldo, prova a non modificare la quantità degli ingredienti e assolutamente non impastare per 10 minuti! Due, tre minuti sono più che sufficienti! L'impasto DEVE risultare morbido e appiccicoso. Non è un prodotto lievitato! Se hai problemi a dare la forma alla ciambella perchè si appiccica alle mani, bagnale.
RispondiEliminaCiao Marina che bello il tuo blog! Ti ho scoperto rramite una ricetta di Csaba e sono incappata anche nella "mia" ciambella, quella che ka mia mamma comprava di tanto in tanto dal fornaio! Voglio proprio provarla e fare assaggiare anche ai miei bimbi i sapori della mia infanzia! Ciao ciao luisa
RispondiEliminaLa provo subito,anch'io sono alla disperata ricerca della ciambella di mia mamma .Farò sapere ^_^
RispondiEliminahttp://ilmondodiluvi.blogspot.it/2012/11/ciambella-romagnola.html?m=1
RispondiEliminaLa ciambella romagnola a Faenza si faceva con lo strutto... Non con il burro...
Ecco quella di casa mia
Provata ieri. E' senza dubbio quella più originale. Per i nostalgici si può tranquillamente sostituire il burro con lo strutto. Rispettare il consiglio di assaggiarla il giorno dopo.
RispondiEliminaCarmine mi fa davvero piacere tu abbia provato la mia ciambella, Sono d'accordo per quanto riguarda lo strutto ma, al di là del fatto che oggi non è un grasso di largo utilizzo, mia nonna, avendo due vacche da latte, faceva in casa la ricotta e il burro. Ecco perchè lo metteva poi nella ciambella.
RispondiEliminaCiò non toglie che facesse, in più occasioni, largo uso anche del prezioso strutto.