Gli occhi di bue
Ho sempre adorato questi biscotti, fin da piccola. Sanno di forno, mi ricordano il pane caldo.
Il “forno”, come si chiama da queste parti il panificio, è stato la prima meta conquistata in autonomia. D’estate, quando la scuola finiva, la mamma e la nonna mi davano una sportina di stoffa e cinquecento lire e mi mandavano DA SOLA a prendere il pane.
Il forno dista (ancora oggi) poche centinaia di metri da casa mia, ma a me sembrava di fare un viaggio ogni mattina. Mi sentivo grande, camminavo e mi pareva che tutti mi guardassero e pensassero “ma guarda che brava quella bambina, va da sola a prendere il pane! E’ già capace di controllare se il resto che le danno è giusto!”.
Mi piaceva entrare nel negozietto e sentirmi avvolta dal profumo intenso del pane appena sfornato. Di solito la fornaia sapeva già quello che doveva darmi, e io sapevo che con quelle cinquecento lire potevo prendere qualcosa anche per me.
Le cose che compravo, di solito, erano le caramelle piperite, quelle di zucchero bianco che sapeva di menta, oppure una fettina di cioccolata con delle noccioline tritate che era venduta a peso, oppure ancora un pacchettino di latte al cioccolato da bere con la cannuccia.
Ma c’era una cosa che, sempre, ipnotizzava il mio sguardo: la vetrina con il vassoio di biscotti rotondi con la marmellata. Erano grandi, giganteschi! Non ho mai osato comprarli da sola perché non ero mai sicura che mi potessero bastare i soldi per un biscotto così enorme!
Ma mia mamma qualche volta me li ha comprati. E mangiandoli pensavo “ma come si farà a fare dei biscotti così buoni, ci vorrà un forno magico”.
Da quando ho cominciato a fare biscotti, ho cercato e cercato di riprodurre quel sapore. Questi sono quelli che più si avvicinano e ne sono soddisfatta.
Ma qualcosa manca, non so bene definire cosa. Forse è un ingrediente introvabile: il mio candore, il mio stupore, i miei 7 anni.
250 grammi di farina 00
100 grammi di zucchero a velo
150 grammi di burro a temperatura ambiente
2 tuorli d'uovo
Aroma di vaniglia
Marmellata per farcire
Montare appena in una ciotola (o nell'impastatrice con la foglia) i tuorli con lo zucchero a velo e l'aroma di vaniglia.
Aggiungere il burro a pezzetti e continuare a montare.
Incorporare tutta in un colpo la farina e impastare, non preoccupandosi se inizialmente il composto tenderà a sbriciolarsi, continuando a lavorarlo si compatterà.
Se si è usata l'impastatrice, finire di lavorare il composto qualche istante con le mani.
Lasciarlo riposare per mezz'ora in frigorifero.
Riprendere il composto e tirarlo, sul tagliere spolverato di farina, ad uno spessore uniforme di circa 4 mm.
Con uno stampino rotondo formare dei cerchi in numero pari. Sulla metà dei cerchi praticare un buco centrale con un apposito stampino (o, in mancanza di questo, usare il tubetto di chiusura del burro cacao, ben lavato ovviamente!).
Infornare a 165 gradi per 12 o 13 minuti. Attenzione alla cottura che varia da forno a forno. I biscotti devono rimanere chiari, non brunirsi.
Lasciarli raffreddare sulla teglia prima di staccarli.
Riscaldare la marmellata (io lo faccio utilizzando il microonde per qualche secondo), farne cadere un cucchiaino su ogni dischetto intero e posizionarvi sopra un dischetto forato.
La marmellata, raffreddando, salderà stabilmente i dischetti.
Spolverare di zucchero a velo.
Il “forno”, come si chiama da queste parti il panificio, è stato la prima meta conquistata in autonomia. D’estate, quando la scuola finiva, la mamma e la nonna mi davano una sportina di stoffa e cinquecento lire e mi mandavano DA SOLA a prendere il pane.
Il forno dista (ancora oggi) poche centinaia di metri da casa mia, ma a me sembrava di fare un viaggio ogni mattina. Mi sentivo grande, camminavo e mi pareva che tutti mi guardassero e pensassero “ma guarda che brava quella bambina, va da sola a prendere il pane! E’ già capace di controllare se il resto che le danno è giusto!”.
Mi piaceva entrare nel negozietto e sentirmi avvolta dal profumo intenso del pane appena sfornato. Di solito la fornaia sapeva già quello che doveva darmi, e io sapevo che con quelle cinquecento lire potevo prendere qualcosa anche per me.
Le cose che compravo, di solito, erano le caramelle piperite, quelle di zucchero bianco che sapeva di menta, oppure una fettina di cioccolata con delle noccioline tritate che era venduta a peso, oppure ancora un pacchettino di latte al cioccolato da bere con la cannuccia.
Ma c’era una cosa che, sempre, ipnotizzava il mio sguardo: la vetrina con il vassoio di biscotti rotondi con la marmellata. Erano grandi, giganteschi! Non ho mai osato comprarli da sola perché non ero mai sicura che mi potessero bastare i soldi per un biscotto così enorme!
Ma mia mamma qualche volta me li ha comprati. E mangiandoli pensavo “ma come si farà a fare dei biscotti così buoni, ci vorrà un forno magico”.
Da quando ho cominciato a fare biscotti, ho cercato e cercato di riprodurre quel sapore. Questi sono quelli che più si avvicinano e ne sono soddisfatta.
Ma qualcosa manca, non so bene definire cosa. Forse è un ingrediente introvabile: il mio candore, il mio stupore, i miei 7 anni.
Gli occhi di bue
250 grammi di farina 00
100 grammi di zucchero a velo
150 grammi di burro a temperatura ambiente
2 tuorli d'uovo
Aroma di vaniglia
Marmellata per farcire
Montare appena in una ciotola (o nell'impastatrice con la foglia) i tuorli con lo zucchero a velo e l'aroma di vaniglia.
Aggiungere il burro a pezzetti e continuare a montare.
Incorporare tutta in un colpo la farina e impastare, non preoccupandosi se inizialmente il composto tenderà a sbriciolarsi, continuando a lavorarlo si compatterà.
Se si è usata l'impastatrice, finire di lavorare il composto qualche istante con le mani.
Lasciarlo riposare per mezz'ora in frigorifero.
Riprendere il composto e tirarlo, sul tagliere spolverato di farina, ad uno spessore uniforme di circa 4 mm.
Con uno stampino rotondo formare dei cerchi in numero pari. Sulla metà dei cerchi praticare un buco centrale con un apposito stampino (o, in mancanza di questo, usare il tubetto di chiusura del burro cacao, ben lavato ovviamente!).
Infornare a 165 gradi per 12 o 13 minuti. Attenzione alla cottura che varia da forno a forno. I biscotti devono rimanere chiari, non brunirsi.
Lasciarli raffreddare sulla teglia prima di staccarli.
Riscaldare la marmellata (io lo faccio utilizzando il microonde per qualche secondo), farne cadere un cucchiaino su ogni dischetto intero e posizionarvi sopra un dischetto forato.
La marmellata, raffreddando, salderà stabilmente i dischetti.
Spolverare di zucchero a velo.